Esisteva l'elettronica alla fine del 1700?
La fine del 1700 vide l’alba dell’Illuminismo, un periodo segnato da significativi progressi nella scienza e nella tecnologia. Durante questo periodo, diverse prime innovazioni aprirono la strada allo sviluppo dell'elettronica.
Primi esperimenti elettrici: Nel 1740, il fisico tedesco Georg Wilhelm Richmann condusse estesi esperimenti con l'elettricità atmosferica, inclusa l'esplorazione delle proprietà dei fulmini e la progettazione di parafulmini. Queste indagini hanno contribuito a stabilire i concetti fondamentali di carica e conduzione elettrica.
Barattolo di Leida: Nel 1740, lo scienziato olandese Pieter van Musschenbroek e il fisico tedesco Ewald Georg von Kleist svilupparono indipendentemente un primitivo condensatore noto come vaso di Leida. Questo dispositivo consisteva in un barattolo di vetro rivestito con un foglio di metallo, dimostrando il concetto di immagazzinare e scaricare una carica elettrica.
Galvanismo e pila voltaica: Nel 1780, il fisico italiano Luigi Galvani osservò la contrazione della zampa di una rana al contatto con due metalli diversi. Questa scoperta portò a ulteriori indagini da parte di Alessandro Volta, che sviluppò la pila voltaica, una delle prime batterie costruite impilando dischi alternati di rame e zinco, separati da cartone imbevuto di elettrolita.
Elettricità statica e parafulmini: Benjamin Franklin condusse esperimenti pionieristici sull'elettricità statica, incluso il suo famoso esperimento con l'aquilone, che dimostrò la natura elettrica del fulmine. Ciò portò alla sua invenzione del parafulmine per la protezione contro i fulmini.
Queste prime esplorazioni e scoperte nel campo dell’elettricità gettarono le basi per lo sviluppo dell’elettronica, che subì un’accelerazione significativa nei secoli XIX e XX con progressi come il telegrafo, il telefono, la radio e, infine, l’avvento dei computer e dei moderni dispositivi elettronici.