Come utilizzare il tuo smartphone Android come chiave di sicurezza
Con l'autenticazione a due fattori, puoi proteggere ulteriormente i tuoi account online. Ora Google fa un ulteriore passo avanti e ti consente di utilizzare lo smartphone Android come una sorta di chiave hardware.
Se attualmente utilizzi l'autenticazione a due fattori su Google, riceverai una notifica web, un'e-mail, una chiamata o un SMS sul tuo smartphone per confermare la tua identità al momento dell'accesso o per negare l'accesso. Un'alternativa per una maggiore sicurezza è acquistare una chiave hardware che utilizza Bluetooth, NFC o la porta USB per verificare la tua identità.
Questo è esattamente ciò che Google offre ora e si affida al tuo smartphone Android per diventare la chiave hardware. L'azienda utilizza lo standard FIDO2 per questo scopo. Per poter utilizzare la nuova procedura, il tuo smartphone deve essere dotato di Android 7.0 o di una versione Android successiva. Sul PC desideri accedere a Chrome OS, Mac OS o Windows 10. Il Bluetooth deve essere supportato e deve essere disponibile un browser compatibile.
Come attivare la nuova funzione
- Vai alla pagina della sicurezza di Google
- Attiva l'autenticazione a due fattori
- Scegli Verifica in due passaggi
- Scorri verso il basso fino a Aggiungi token di sicurezza
- Ti verrà quindi mostrato l'elenco dei dispositivi che supportano la funzione.
- Seleziona il dispositivo appropriato e tocca Aggiungi.
Per utilizzare questa funzione, devi attivare il Bluetooth e la posizione sul telefono in modo che Google possa stabilire la connessione e verificare la tua vicinanza alla posizione di accesso.
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Come utilizzare la funzione sul tuo PC
- Attiva il Bluetooth sul tuo PC (non devi connetterti attivamente al telefono)
- Accedi al tuo account Google sul tuo PC
- Controlla la notifica sul tuo smartphone Android.
- Conferma che stai tentando di accedere.
- Segue l'ulteriore richiesta sul display.
Con il nuovo metodo, il tuo account Google e i dati in esso contenuti sono protetti un po' meglio. Forse Google estende ulteriormente la funzione e protegge così anche l'accesso ad altre pagine web.
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